Smart working prorogato al 2023: chi sono gli esclusi

Smart working prorogato fino al 2023: chi sono gli esclusi? Chi potrà, invece, usufruire di tale agevolazione? Ecco i particolari.

Smart working proroga
Smart working (Foto da Canva – larciere.it)

La modalità di lavoro in smart working è da considerarsi come la nuova frontiera del secolo. Una sorta di agevolazione, o meglio unico stratagemma accettato da aziende e dalla Pubblica Amministrazione italiana per poter eseguire senza problemi le proprie attività direttamente da casa.

Da quando si parla di smart working? In maniera sempre più preponderante dalla prima pandemia da COVID-19, quando stare in casa era la sola attività permessa. Gran parte delle aziende e delle società (circa il 97%) hanno ritenuto fosse l’unica soluzione utile disponibile. Quali saranno le novità?

Smart working, non tutti avranno la possibilità di lavorare da casa nel 2023

Smart working proroga
Smart working (Foto da Canva – larciere.it)

Come stavamo accennando poco fa, dall’inizio della pandemia lavorare da remoto è una realtà sempre più tangibile. Se gran parte dei dipendenti hanno pian piano fatto ritorno sul loro posto di lavoro, per molte altri grandi imprese si è deciso di dare risonanza a questo modello. Sarà valido ancora per tutti? Come si procederà nel 2023?

Iniziamo col dire che la modalità in smart working non sarà abolita. Il nuovo Governo Meloni, infatti, rende nota la possibilità di proroga fino al 2023, tenendo presente che non tutte le categorie potranno usufruirne. In modo particolare verranno presi in esame i casi dei fragili e con singolarmente i genitori con minori di 14 anni.

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Ad oggi la proroga fa parte del cosiddetto Decreto Milleproroghe. Cosa significa? Significa che la modalità di lavoro da remoto abbraccia non solo i lavoratori facenti parte del settore pubblico, ma anche a quello del settore privato. Qual è l’ultima data di riferimento? Il 31 dicembre 2023. Adesso occupiamoci di capire chi sono i diretti interessati.

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Con la denominazione fragili vogliamo intendere i pazienti immunodepressi, gli oncologici o coloro i quali sono affetti da grave disabilità. Per quel che riguarda i genitori di minori, ci si dovrà accordare singolarmente con l’azienda, individuando i giorni utili per poter usufruire del servizio.