Smart working, scatta la proroga anche per il 2023. Chi ne potrà usufruire

Smart working, scatta la proroga anche per il 2023. Chi ne potrà usufruire? Ecco tutti i dettagli della notizia.

Smart working proroga
Smart working (Foto da Canva)

Con il termine smart working vogliamo intendere una nuova realtà presa in considerazione dalle aziende e dalla Pubblica Amministrazione italiana. Letteralmente significare lavoro intelligente ma in soldoni significa poter eseguire le proprie mansioni direttamente da casa.

Nei momenti più critici della pandemia da COVID-19, lavorare in smart working si è dimostrato essere innovativo e l’unica soluzione utile per grandi imprese e aziende. Secondo i dati hanno scelto questa nuova realtà circa il 97% delle società. Vediamo cosa è successo nel 2022.

Smart working, possibilità di lavorare da casa anche nel 2023: ecco a chi è rivolto

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Smart working (Foto da Canva)

Ci eravamo lasciati col dire che nel 2022 in Italia lavorare da remoto continua ad essere una realtà molto consistente. Sebbene siano tanti i lavoratori che hanno ripreso, pian piano, a tornare sul proprio posto di lavoro, tante aziende e tante imprese continuano a consolidare modello di smart working per il loro settore.

Ad oggi, un emendamento di Fratelli d’Italia (mediante la Legge di Bilancio) fa sapere di voler prorogare la possibilità di lavorare in smart working. Scopriamo adesso quali saranno le categorie a cui è rivolta questa modalità di lavoro. In modo particolare abbiamo i cosiddetti fragili e i genitori di minori di 14 anni.

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Attualmente la proroga sarà inserita all’interno del Decreto Milleproroghe. Ciò vuol dire che sarà destinata non solo ai lavoratori del settore pubblico ma anche a quello del settore privato. La data ultima al momento è il 31 dicembre 2023. Chiariamo adesso chi sono le persone fragili che possono usufruire del lavoro intelligente.

Ci stiamo riferendo ovviamente a pazienti oncologici, immunodepressi, o con disabilità gravi che presentano al proprio datore di lavoro la corretta certificazione medica. Insieme a questa categoria potranno lavorare da casa genitori di bambini con meno di 14 anni. È necessario ovviamente che la loro professione sia compatibile con il lavoro da remoto.

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Attualmente coloro i quali lavorano da casa sono circa 4 milioni di italiani, ossia mezzo milione meno rispetto allo scorso anno.