Bonus 2023: questi non saranno confermati

Nel prossimo anno diverse misure una tantum o bonus saranno cancellate o modificate sostanzialmente, ecco i dettagli

bonus eliminati 2023
Bonus (Foto Adobe)

Con nuovo anno numerose delle misure una tantum e dei cosiddetti bonus introdotti a più riprese dal governo Draghi saranno cancellate o profondamente modificate dal nuovo esecutivo. La legge di bilancio utilizzerà parte dei fondi disponibili dallo Stato, si parla di 35 miliardi di euro, per supportare le famiglie e le imprese alle prese con la pesante crisi economica.

Tuttavia le manovre decise dal nuovo governo e ancora in fase di definizione e di approvazione entro il mese di dicembre, prevedono il superamento di diversi benefici a favore di lavoratori e famiglie. Sembra proprio che la stagione dei bonus una tantum per le fasce più deboli sia tramontata definitivamente.

Quali bonus scadranno nel prossimo anno

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Bonus (Foto Adobe)

Tra le prime misure a subire la sforbiciata del nuovo governo c’è il superbonus, la discussa misura orientata al settore edilizio e alle ristrutturazioni. La detrazione fiscale passa dal 110 per cento al 90 per cento, limitando la platea dei beneficiari. Un’altra misura di carattere edilizio vedrà la scadenza con il 31 dicembre, si tratta del bonus barriere architettoniche.

Non prorogato il bonus trasporti, che consentiva un buono massimo di 60 euro sull’acquisto di un abbonamento ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale o per i servizi di trasporto ferroviario nazionale. Il termine definitivo per la misura è il 31 dicembre 2022. Si conclude anche il bonus bollette 2022 di 3 mila euro concesso dai datori di lavoro sottoforma di fringe benefit e inserendo anche le utenze domestiche tra i benefici che invece dopo il 12 gennaio 2023 scompariranno.

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Altro beneficio destinato a sparire il voucher da 200 euro per l’acquisto dei carburanti, erogabile dai datori di lavoro ai dipendenti fino al 12 gennaio 2023. Con il nuovo anno finirà anche l’esonero contributivo per le lavoratrici madri del settore privato pari al 50 per cento, che partiva dalla data di rientro al lavoro  delle dipendenti dalla maternità. Ultima misura che si concluderà con l’anno corrente quota 102 nel mondo pensionistico.

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Dunque si annunciano delle novità importanti per i cittadini con il prossimo anno , diverse misure di contenimento della crisi saranno fermate o cambiate profondamente, in attesa di una risistemazione complessiva del sistema del welfare e delle iniziative contro il carovita.