E’ una vera e propria crisi quella che stanno vivendo i panificatori, a causa dei continui costi dell’energia e del pane, scopriamo di più.
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Che la situazione non sarebbe stata facile l’avevamo già capito, ormai, mesi fa. Eppure, che sarebbe stata così drastica nessuno di noi se lo sarebbe immaginato. I costi dell’energia aumentano ogni giorno di più e, di conseguenza, anche l’inflazione sta ormai raggiungo picchi da capo giro: nessuno, in questa grande crisi che stiamo attraversando, si può davvero dire salvo.
In particolare, però, in questi ultimi giorni è emersa una categoria che sembra soffrire ancora di più i costi sempre più elevati dell’energia e della produzione. Parliamo dei panificatori, per i quali è sempre più complesso ormai riuscire a fronteggiare le spese necessarie per poter produrre il pane. Ed è proprio per questo, d’altronde, che nei supermercati vediamo ormai prezzi da capogiro. Unica eccezione, in tutta l’Italia, resta la Campania: scopriamo di più.
Pane, i costi dell’energia mettono in ginocchio i panificatori
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Ebbene sì, avete capito proprio bene: per il momento sembra proprio che la Campania rappresenti un vero e proprio caso d’eccezione in un periodo drastico e complesso come quello che stiamo vivendo. Mentre, infatti, nel resto d’Italia tutti i panifici stanno inevitabilmente alzando il costo del pane, per riuscire a sostentare i prezzi sempre più elevati necessari per la produzione, non si può invece dire lo stesso della Campania.
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A farlo presente è una delegazione Unipan-Confcommercio, guidata dal Presidente regionale Domenica Filosa, che è stata ricevuta proprio in questi giorni dall’Arcivescovo di Napoli: ovvero Domenico Battaglia. Secondo quanto emerso da questo incontro, infatti, in Campania il prezzo del pane resta ancora il più basso di tutta Italia con una stima di euro tra i due e cinquanta e i tre al chilo. Una differenza senza dubbio evidente rispetto al nord Italia, dove invece il prezzo è salito addirittura a sei euro, sei euro e cinquanta.
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In Campania però, e nonostante le evidenti difficoltà di produzione per colpa dei rincari dell’energia, è stato deciso di non variare il prezzo del pane: il motivo è semplice ed è che, sul territorio, ricopre ancora un ruolo primario. Per tanto aumentarne il prezzo sarebbe semplicemente controproducente per i panificatori stessi, soprattutto da un punto di vista sociale.