La storia di Salvatore: Napoli – Pordenone per il suo lavoro ATA

La storia di Salvatore: viaggia da Napoli a Pordenone per il suo lavoro ATA una volta alla settimana. L’incredibile sacrifico per 200 €.

La storia di Salvatore
Scuola (Foto da Canva – larciere.it)

In queste ultime settimane si sta parlando molto dei lavoratori che sono costretti a grandi spostamenti per raggiungere la loro sede. Si parla, infatti, di chilometri e chilometri per recarsi sul loro luogo di lavoro. Molte volte l’impresa non vale neanche la spesa, ma è necessario tenersi il posto.

Si è parlato davvero tanto della pendolare Giuseppina ritrovata a dover affrontare la tratta Napoli – Milano quotidianamente per poter andare a lavorare. Oggi invece racconteremo della storia di Salvatore che da quattro anni svolge il lavoro di collaboratore a scuola. Contratto precario ma chi non vuole mollare.

Salvatore, ATA una volta alla settimana. Da Napoli a Pordenone per poche centinaia di euro

La storia di Salvatore
Treno (Foto da Canva – larciere.it)

Ci eravamo lasciati con il dire che in queste ultime settimane che stanno facendo scalpore le storie di pendolari che sono costretti a viaggiare per migliaia di chilometri pure di raggiungere il loro posto di lavoro e non perderlo. Si è parlato molto della storia di Giuseppina che viaggia quotidianamente dalla sua Napoli in direzione di Milano.

Oggi invece racconteremo la storia di Salvatore Sorrentino – personale ATA – che fa il pendolare ormai da quattro anni. Il collaboratore ha raccontato che ogni settimana prende il treno da Napoli a Pordenone e che solo all’età di 36 anni e riuscita ad ottenere la nomina a tempo determinato presso la scuola Mattiussi – Pertini.

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È stato lui stesso a voler raccontare la sua storia, spiegando che il contratto è da precario e scadrà il prossimo 30 giugno ma gli riesce a garantire uno stipendio di 200 € al mese che utilizza proprio per pagarsi il viaggio in treno. La partenza avviene nella tarda notte di venerdì sera da Napoli per raggiungere Pordenone.

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Una volta arrivato a Pordenone lavora dalle 8 alle 14 di sabato per poi ripartire all’alba della domenica e affrontare un viaggio di oltre 1600 km. Ha spiegato che molto spesso chiede ospitalità ad un collega che gli permette di poter riposare qualche ora. Il tutto è solo per guadagnare i punti in graduatoria che gli permetteranno l’assunzione di ruolo.