Bonus assunzione donne, come usufruire della misura

Confermato dal governo il cosiddetto bonus assunzione donne, un’occasione per favorire il lavoto femminile in Italia

Bonus assunzione donna funzionamento
Bonus assunzione donna (Foto Unsplash – larciere.it)

In Italia la questione dell’occupazione femminile è tutt’altro che risolta, sia in temini numerici, con un numero di addette molto inferiore a quello maschile, sia in quello retributivo con differenze ancora molto evidenti. Con una serie di misure di carattere fiscale il precedente governo, con la conferma dell’attuale, hanno tentato di dare una prima risposta, seppur parziale al problema.

Con la legge di bilancio 2023 l’esecutivo in carica non solo ha confermato l’agevolazione per le assunzioni femminili, ma ne ha potenziato alcuni aspetti, in particolare quello legato al beneficio fiscale  concesso a chi occupa donne. La proroga è stata decisa fino al 31 dicembre di quest’anno con la piena operatività dopo l’approvazione della Commissione europea.

Cos’è il bonus assunzione donne e come funziona

Bonus assunzione donna funzionamento
Bonus assunzione donna (Foto Unsplash – larciere.it)

La misura consiste in un esonero fiscale del 100% fino al limite di 8000 euro annui per il datore di lavoro che impiega donne in particolari condizioni svantaggiate. Con l’assunzione di personale femminile mediante contratti a tempo indeterminato, l’esonero è valido per 18 mesi (anche nel caso di modifica da determinato a indederminato), mentre con contratti a tempo determinato l’esonero vale per 12 mesi soltanto.

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La misura è stata aumentata da 6000 a 8000 euro e vale per tutti gli imprenditori, e non, del settotore privato, compresi quelli cel comparto agricolo. Le condizioni svantagiate che consentono il reclutamento sono definite dalla legge numero 92 del 2012, in particolare:

  • di ogni età, senza un lavoro stabilmente stipendiato da almeno 6 mesi e residenti in regioni che hanno finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea;
  • di ogni età, senza un lavoro stabilmente salariato da almeno 6 mesi e che sono impiegate lavorativa in settori con forte disparità occupazionale di genere;
  • di qualsiasi età, senza un lavoro stabilmente remunerato da almeno 2 anni, senza limitazioni di residenza;
  • di almeno 50 anni e disoccupate da oltre 1 anno.

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Le assunzioni non devono violare diritti di precedenza e devono rispettare gli obblighi di legge in termini contributivi, contrattuali e di tutela delle condizioni di lavoro. Infine devono implicare una crescita  del numero di personale impegato rispetto alla media dell’ultimo anno. Non resta che attendere quindi le comunicazioni da parte dell’Inps con tuti i dettagli e le procedure per il 2023.