Lavoro nel 2023, quali sono le novità dell’anno

La manovra della Legge Bilancio per il 2023 implica novità importanti per il settore lavoro. Dallo smart working al cuneo fiscale

lavoro 2023 le novità della legge bilancio
Lavoro ricerca (Foto Pixabay – larciere.it)

Il lavoro sta vivendo un periodo storico di difficoltà. Il livello occupazionale, che i media mainstream reputano in crescita, in realtà sta vivendo una naturale deflessione data dalla crisi economica. I dati sull’occupazione si riferiscono a quante persone in un determinato momento sono occupate, ma non ci sono discriminanti o indicatori che segnalino il tipo di contratto di lavoro. È ovvio che nel periodo di Natale l’occupazione cresce, data la richiesta maggiorata sui consumi, tuttavia spesso, specialmente negli esercizi commerciali, ci si limita a contratti di poco meno di un mese, con una percentuale di disoccupati che ricomincia a cresce poco dopo.

Questo non è un sistema lavorativo che incrementa il benessere medio. Tanti contratti a termine, o di collaborazione vengono cessati, ed altrettanti ne vengono fatti, ma anche se la percentuale di occupazione cresce, chi perde il lavoro si trova in diffioltà, specialmente con il tempo anagtrafico che passa. Ed il Governo Meloni pare che non voglia scalfire questo meccanismo ormai pluridecennale.

Lavoro, lo smart working ed il congedo parentale

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Lavoro (Foto Pixabay – larciere.it)

Si comincia con il taglio del cuneo fiscale, ovvero l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori, che necessariamente corrisponderà ad una quota di contributi accumulati inferiore, dunque pensione più bassa nel futuro. Mentre invece nel presente corrisponde necessariamente ad un aumento sullo stipendio. Rispetto al 2022 la riduzione del’onere dei contributi viene aumentata del:

  • 2% per i redditi annui fino a 35mila euro;
  • 3% per i redditi annui fino a 25mila euro.

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Per quanto riguarda lo smart working è uscito praticamente da tutte le mansioni lavorative nel settore pubblico e privato. Ad eccezione dei lavoratori fragili per cui il lavoro a casa può essere prorogato per ora fino al 31 marzo 2023. Con la possibilità anche di un cambio di mansioni.

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Mentre per quanto riguarda il congedo parentale, è stato aggiunto un mese di maternità, o in alternativa di paternità, con una retribuzione all’80%. Quindi il congengedo parentale dal lavoro si può chiedere fino al sesto mese dopo la nascita del figlio.