Busta paga gennaio, aumenti per questi lavoratori

Il nuovo anno si apre con una busta paga più sostanziosa per i lavoratori che rispettano determinati requisiti. La legge di Bilancio lo ha stabilito

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Busta paga (Foto Pixabay – www.larciere.it)

La busta paga del nuovo anno, gennaio 2023, può far spuntare un sorriso ad alcuni lavoratori. Ogni mese il documento deve essere obbligatoriamente pervenuto al dipendente, tramite mail o cartaceo. Nella busta paga sono presenti sia gli importi lordi che netti, ed anche trattenute e maggiorazioni. Nello specifico la busta paga risulta divisa in tre sezioni. La prima raccoglie i dati anagrafici e fiscali del dipendente. La seconda mostra gli importi lordi e netti. La terza parte comprende trattenute fiscali, detrazioni, monte ferie e TRF maturato.

Sapendo leggere la busta paga i lavoratori potranno capire anche il perché a gennaio – e non solo – lo stipendio sarà più alto. Due sono i motivi principali. Il primo riguarda la specificità del mese di gennaio. Il secondo sarà costante per tutto il 2023, e riguarderà solo una platea parziale di lavoratori.

Busta paga, le maggiorazioni di gennaio

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Busta paga (Foto Pixabay – www.larciere.it)

Il primo scalino di aumento sulla busta paga riguarda la data del primo gennaio. Questo fenomeno si è verificato anche a dicembre, seguendo lo stesso meccanismo. Esiste una legge in Italia, scritta sui contratti collettivi, per cui tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto ad una maggiorazione minima per le festività soppresse e per le festività non godute. I giorni in rosso sul calendario sono una festività retribuita che è un diritto per il lavoratore. Il primo gennaio, così come il 25 dicembre, cadono di domenica. Dunque in busta paga sarà presente una maggiorazione per la festività non goduta pari circa ad 1/26esimo del totale.

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In più, per gli stipendi di valore inferiore a 25mila euro annui lordi, che su 13 mensilità corrispondono a 1.936 euro mensili, è previsto un taglio del cuneo fiscale, decretato dalla legge Bilancio. Per i redditi al di sopra dei 25mila euro annuali invece rimane lo stesso taglio dell’anno precedente.

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Percentuali che tradotte in cifre corrispondono ad un aumento in busta paga pari a circa 19 euro al mese. Che può sembrare una cifra da poco, ma che moltiplicata per 13 mensilità inizia ad essere sensibile.