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Diventare insegnante: come funzionano i crediti

Come si diventa insegnante? L’iter da svolgere non è semplicissimo: andiamo a scoprire tutto ciò che c’è da sapere facendo un focus su come funzionano i Crediti Formativi Universitari (CFU).

Diventare insegnante, come funzionano i CFU (foto da Canva – larciere.it)

Molti giovani durante gli studi universitari comprendono quanto sia bello infondere la propria conoscenza negli altri. Spinti da questo moto emotivo, cercano di capire come diventare insegnante: la strada però è tutt’altro che semplice e breve. Tra l’altro, in questi ultimi giorni, si sta ultimando la nuova riforma scolastica indotta dal ministro Patrizio Bianchi.

Nel bozza del testo si legge di un cambiamento inerente al percorso di abilitazione professionale e ai concorsi, che dovrebbero diventare annuali. Inoltre si deduce che i 24 CFU (Crediti Formativi Universitari) non basteranno più per iniziare a svolgere la professione. Nonostante ciò le stime dichiarano che verranno immessi nel mondo del lavoro scolastico oltre 70mila docenti. Andiamo a scoprire insieme come funzioneranno i crediti formativi una volta passata la legge.

Diventare insegnante: come funzioneranno i crediti dopo la nuova riforma scolastica

Lezione universitaria (foto da Canva – larciere.it)

La riforma della scuola si rivolge al reclutamento nello specifico di insegnanti di medie e superiori che avranno a disposizione tre metodi ben distinti per giungere al concorso, ovvero:

  • aver conseguito 60 crediti formativi universitari, di cui 30 di studio e 30 di tirocinio
  • aver conseguito un minimo di 30 crediti formativi universitari, di cui 15 di tirocinio. La restante parte dovrà essere ottenuta, una volta superato il concorso, nell’anno di prova
  • in caso di docenze precarie, aver accumulato almeno 36 mesi di professione negli ultimi 5 anni

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Metà dei crediti si otterranno tramite tirocini nelle scuole, a cui si dovrà aggiungere una prova di simulazione d’insegnamento per ottenere l’abilitazione. I crediti dovranno essere 30, se si vogliono raggiungere i 60 totali, oppure 15 se si raggiunge il requisito minimo di 30 crediti. Per gli insegnati è prevista invece una formazione continua, incentivata dal Governo con una progressione stipendiale accelerata. A queste novità della riforma si aggiungono quelle riguardanti gli stipendi degli insegnanti, in particolare relativi agli scatti di stipendio che non dipenderanno solo dall’anzianità. Inoltre i concorsi avranno una cadenza annuale.

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Bene dunque da una parte (corsi di formazione, aumento degli stipendi) e male da un’altra (aumento dei Crediti Formativi Universitari). Diventare insegnante sto divenendo sempre più complicato.

Mario Rossi

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